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Violenza sessuale e Codice Rosso: il supporto psicologico di Smart Clinic spiegato dalla Dott.ssa Spreafico
30 giugno 2025
Tempo di lettura 9 minuti

La psicologa di Smart Clinic illustra come affrontare il percorso di cura e sostegno per le vittime, nel rispetto della dignità e della sensibilità della persona.
La violenza sessuale rappresenta una delle esperienze più traumatiche che una persona possa subire, con ripercussioni profonde sulla salute psicologica oltre che fisica. In Italia, il Codice Rosso — introdotto con la Legge n. 69 del 2019 — ha rafforzato la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, garantendo un percorso di intervento prioritario. Ma quale ruolo riveste il supporto psicologico in queste situazioni? Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Roberta Spreafico, psicologa presso Smart Clinic, centro d’eccellenza del Gruppo San Donato, con l’obiettivo di offrire un quadro chiaro e rispettoso del percorso di cura e assistenza, evidenziando l’importanza di un approccio multidisciplinare e umano.
Dottoressa, cosa significa per una vittima di violenza sessuale ricevere un supporto psicologico qualificato sin dalle prime fasi?
Il supporto psicologico immediato è fondamentale. La persona si trova in uno stato di grande vulnerabilità e può provare emozioni molto intense, come paura, vergogna, senso di colpa o confusione. L’intervento psicologico ha lo scopo di accogliere, ascoltare senza giudizio e creare un primo spazio sicuro in cui la vittima possa cominciare a elaborare l’accaduto. In questo percorso si lavora sempre in sinergia con le altre figure sanitarie e legali coinvolte nel Codice Rosso, nel massimo rispetto della persona e della sua dignità.
Quali sono i principali obiettivi del percorso psicologico proposto da Smart Clinic?
Il nostro lavoro si basa su tre pilastri: accoglienza, protezione e ricostruzione. Inizialmente offriamo un sostegno immediato per contenere il trauma e ridurre i livelli di ansia e stress acuto. Successivamente, accompagniamo la persona in un percorso di elaborazione e ricostruzione dell’identità e dell’autostima, con un occhio attento alla prevenzione di disturbi post-traumatici. Il nostro approccio è personalizzato e si adatta ai bisogni specifici di ciascuno, sempre in collaborazione con le altre strutture sanitarie e i servizi territoriali.
Quanto conta la collaborazione con gli altri professionisti previsti nel protocollo del Codice Rosso?
È essenziale. Nessun intervento psicologico può essere efficace se non integrato in un lavoro di squadra. In Smart Clinic operiamo in stretto raccordo con medici, ginecologi, infermieri. Il benessere della persona è al centro: ogni azione è finalizzata a garantire protezione, rispetto e continuità assistenziale. In questo senso, il Codice Rosso ha rappresentato un importante passo avanti nel creare un percorso strutturato, rapido e coordinato.
Cosa si sentirebbe di dire a chi ha subito una violenza ma non ha ancora chiesto aiuto?
Vorrei dire che non sono soli. Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e di tutela verso sé stessi. Esistono professionisti preparati, pronti ad ascoltare e a sostenere senza giudicare. In Smart Clinic ci impegniamo ogni giorno per accogliere chi si trova in difficoltà con il massimo rispetto e la massima discrezione.