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Holter cardiaco: come si svolge e quando è indicato
21 novembre 2024
Tempo di lettura 6 minuti

L’holter cardiaco, o elettrocardiogramma dinamico completo, è un semplice esame non invasivo, che registra per 24 ore l’attività elettrica del cuore. Scopriamo quando può servire e come si effettua.
Cuore sotto controllo 24 ore su 24
L’holter cardiaco consiste nella registrazione continua dell'attività elettrica del cuore nell’arco delle 24 ore della giornata, generalmente dal mattino al mattino successivo. L’esame viene eseguito ambulatorialmente e non richiede alcuna preparazione specifica.
Durante l’esame viene registrato il battito cardiaco attraverso un apparecchio costituto da un piccolo "registratore" collegato a dei cavi con elettrodi applicati sul torace anteriore paziente. Una volta posizionato l’holter cardiaco e avviata la registrazione, il paziente può tornare a casa.
Come comportarsi durante la rilevazione
Durante lo svolgimento della rilevazione si possono svolgere le normali attività quotidiane in modo da ottenere informazioni veritiere sul comportamento del cuore. Sarà così possibile valutare se e in quali circostanze si ripresentano i disturbi motivo dell’esame. Al paziente viene inoltre consegnato un “diario” dove riportare le attività svolte nei vari momenti della giornata e gli eventuali sintomi percepiti. È utile annotare anche gli orari in cui è stato percepito un determinato sintomo. Questo permetterà di associare l'eventuale presenza di disturbi del ritmo cardiaco a una particolare attività svolta.
Quando è consigliato sottoporsi all’esame holter cardiaco
L’holter cardiaco è particolarmente utile per identificare eventuali aritmie cardiache che possono essere ipercinetiche o ipocinetiche, cioè caratterizzate da battito accelerato o troppo lento.
L’elettrocardiogramma dinamico completo in particolare è indicato per:
registrare eventuali aritmie in concomitanza di sintomi riferiti dal paziente;
in presenza di battito accelerato;
per escludere la presenza di aritmie silenti (cioè non avvertite dal paziente);
in presenza di patologie che è noto potrebbero associarsi ad aritmie cardiache.
documentate alterazioni secondarie dovute a una scarsa perfusione del muscolo cardiaco.